venerdì 3 giugno 2011

Fan Magazine [ 2 ]

Da un pò di tempo, scorrendo all'indietro i post, ho l'impressione di aver inanellato in successione un'eccessiva quantità di immagini di carattere poetico e favolistico.
Per ristabilire la par condicio ecco un disegnino dal tono maggiormente goliardico proveniente dall'archivio fanzinesco, che rappresenta anche la mia seconda esperienza come inchiostratore.
Pubblicato su una quarta di copertina, racchiudeva l'idea per una serie si short nata dal cortocircuito tra una nota campagna pubblicitaria degli anni '80 - 90 ( già ampiamente parodiata ), Il Garage Ermetico, e Tosca La Mosca: dal primo mutuava i character, dal secondo la griglia stile tavola domenicale, dal terzo la licenziosità gioiosamente surreale e i finali apocalittici.
Come qualunque moglie di un non meglio precisato plutocrate, perennemente distratto da chissà quali losche speculazioni internazionali, la Contessa impiega le sue giornate alla ricerca di ogni passatempo atto a colmare... la vacuità della sua esistenza, perennemente accompagnata dall'imperturbabile presenza del valletto Ambrogio. Gli spropositati mezzi finanziari a disposizione della nobildonna in rapporto alle sue voglie parossistiche avrebbero portato le vicende, secondo una progressione dell'assurdo, a sviluppi sempre più paradossali fino alla catastrofe finale di livello planetario ( qualcosa di simile a molti manga di Rumiko Takahashi ).
Mi pare quasi superfluo specificare che la mini non la realizzai mai.
In compenso realizzai la solita marea di disegnini e una slash page pubblicitaria, traendo diretta e voluta ispirazione da questo splendido disegno di Tanino Liberatore, a sua volta rielaborazione dissacratoria del David di Michelangelo.


Il solito amico ben ammanigliato nell'establishment fumettistico, già collaboratore della stessa fanzine, sapendo che preparavo questo post mi ha riportato dall'ultima Comicon di Napoli il numero di Cannibale in cui l'immagine fu pubblicata per la prima volta, completo di autografo e dedica dello stesso Liberatore.
Vista l'ambiziosità dei riferimenti in gioco, una volta ideata la composizione dell'immagine - volevo mantenere il cappellone giallo che l'odioso personaggio indossava negli spot -  ho affidato le matite ad un amico che all'epoca frequentava l'Accademia di Firenze, e quindi poteva confrontarsi con la potente  fisicità dell'immagine di Liberatore più efficacemente di quanto potessi io.


 Mi sono  riservato la parte dell'inchiostratore, divertendomi ad arricchire di particolari il bellissimo lavoro di Francesco, e del retinista - scoprendo per la prima volta la bellezza dell'appiccicare puntini adesivi sul foglio.